venerdì 31 ottobre 2008

Poche persone mi conoscono come te.
Grazie per le parole di oggi... come al solito, senza che io ti dicessi nulla tu avevi già capito tutto.
Sposo, domani ti regalerò un roso :)

mercoledì 29 ottobre 2008

"Ringrazio chi in questi gironi ha sentito che il mio dolore era anche il suo dolore"

22 ottobre 2008

GRAZIE per tutto quanto state facendo. È difficile dimostrare quanto sia importante per me quello che è successo in questi giorni. Quanto mi abbia colpito e rincuorato, commosso e sbalordito sino a lasciarmi quasi senza parole. Non avrei mai immaginato che potesse accadere niente di simile, mai mi sarei sognato una tale reazione a catena di affetto e solidarietà.
Grazie al Presidente della Repubblica, che, come già in passato, mi ha espresso una vicinanza in cui non ho sentito solo l'appoggio della più alta carica di questo paese, ma la sincera partecipazione di un uomo che viene dalla mia terra.
Grazie al presidente del Consiglio e a quei ministri che hanno voluto dimostrarmi la loro solidarietà sottolineando che la mia lotta non dev'essere vista disgiunta dall'operato delle forze che rappresentano lo Stato e anche dall'impegno di tutti coloro che hanno il coraggio di non piegarsi al predominio della criminalità organizzata. Grazie allo sforzo intensificato nel territorio del clan dei Casalesi, con la speranza che si vada avanti sino a quando i due latitanti Michele Zagaria e Antonio Iovine - i boss-manager che investono a Roma come a Parma e Milano - possano essere finalmente arrestati.
Grazie all'opposizione e ai ministri ombra che hanno appoggiato il mio impegno e quanto il governo ha fatto per la mia sicurezza. Scorgendo nella mia lotta una lotta al di là di ogni parte.
Le letture delle mie parole che sono state fatte in questi giorni nelle piazze mi hanno fatto un piacere immenso. Come avrei voluto essere lì, in ogni piazza, ad ascoltare. A vedere ogni viso. A ringraziare ogni persona, a dirgli quanto era importante per me il suo gesto.
Perché ora quelle parole non sono più le mie parole. Hanno smesso di avere un autore, sono divenute la voce di tutti. Un grande, infinito coro che risuona da ogni parte d'Italia. Un libro che ha smesso di essere fatto di carta e di simboli stampati nero su bianco ed è divenuto voce e carne. Grazie a chi ha sentito che il mio dolore era il suo dolore e ha provato a immaginare i morsi della solitudine.
Grazie a tutti coloro che hanno ricordato le persone che vivono nella mia stessa condizione rendendole così un po' meno sole, un po' meno invisibili e dimenticate.Grazie a tutti coloro che mi hanno difeso dalle accuse di aver offeso e diffamato la mia terra e a tutti coloro che mi hanno offerto una casa non facendomi sentire come uno che si è messo nei guai da solo e ora è giusto che si arrangi.
Grazie a chi mi ha difeso dall'accusa di essere un fenomeno mediatico, mostrando che i media possono essere utilizzati come strumento per mutare la consapevolezza delle persone e non solo per intrattenere telespettatori.
Grazie alle trasmissioni televisive che hanno dato spazio alla mia vicenda, che hanno fatto luce su quel che accade, grazie ai telegiornali che hanno seguito momento per momento mutando spesso la scaletta solita dando attenzione a storie prima ignorate.
Grazie alle radio che hanno aperto i loro microfoni a dibattiti e commenti, grazie specialmente a Fahrenheit (Radio 3) che ha organizzato una maratona di letture di Gomorra in cui si sono alternati personaggi della cultura, dell'informazione, dello spettacolo e della società civile. Voci che si suturano ad altre voci.
Grazie a chi, in questi giorni, dai quotidiani, alle agenzie stampa, alle testate online, ai blog, ha diffuso notizie e dato spazio a riflessioni e approfondimenti.Da questo Sud spesso dimenticato si può vedere meglio che altrove quanto i media possano avere talora un ruolo davvero determinante. Grazie per aver permesso, nonostante il solito cinismo degli scettici, che si formasse una nuova sensibilità verso tematiche per troppo tempo relegate ai margini. Perché raccontare significa resistere e resistere significa preparare le condizioni per un cambiamento.

Grazie ai social network Facebook e Myspace, da cui ho ricevuto migliaia di messaggi e gesti di vicinanza, che hanno creato una comunity dove la virtualità era il preludio più immediato per le iniziative poi organizzate in piazza da persone in carne e ossa.
Grazie ai professori delle scuole che hanno parlato con i ragazzi, grazie a tutti coloro che hanno fatto leggere e commentare brani del mio libro in classe. Grazie alle scuole che hanno sentito queste storie le loro storie.Grazie a tutte le città che mi hanno offerto la cittadinanza onoraria, a queste chiedo di avere altrettanta attenzione a chi concedono gli appalti e a non considerare estranei i loro imprenditori e i loro affari dagli intrecci della criminalità organizzata.
E grazie al mio quotidiano e ai premi Nobel e ai colleghi scrittori di tante nazionalità che hanno scritto e firmato un appello in mio appoggio, scorgendo nella vicenda che mi ha riguardato qualcosa che travalica le problematiche di questo paese e facendomi sentire a pieno titolo un cittadino del mondo.
Eppure Cesare Pavese scrive che "un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti".
Io spesso in questi anni ho pensato che la cosa più dura era che nessuno fosse lì ad aspettarmi. Ora so, grazie alle firme di migliaia di cittadini, che non è più così, che qualcosa di mio è diventato qualcosa di nostro. E che paese non è più - dopo questa esperienza - un'entità geografica, ma che il mio paese è quell'insieme di donne e uomini che hanno deciso di resistere, di mutare e di partecipare, ciascuno facendo bene le cose che sa fare. Grazie.

Roberto Saviano

martedì 28 ottobre 2008

Ma perchè...


...quando piove la gente si rimbambisce?

domenica 26 ottobre 2008

Lettura autunnale 1

In realtà non so se mi è piaciuto...se qualcuno lo legge (o l'ha letto) possiamo discuterne. Ecco la recensione:

"Siamo di fronte a un libro planetario e, con sorpresa, constatiamo che "diminuisce la povertà; cala l'analfabetismo; si riduce il lavoro minorile; diminuisce la fame; diminuiscono le guerre; si allargano le foreste; l'aria è sempre più pulita...".
Riconoscere che il mondo non è messo bene, come lo documentano i rapporti delle Nazioni Unite, è ben diverso dal dire che sta peggiorando, come si sente ripetere ogni giorno da chi vuole gettarci nel pessimismo e nel disimpegno.
In molti settori il mondo sta migliorando! Come e perché, ce lo dimostrano gli Autori, con un'analisi attenta e ben documentata, capace di ravvivare la fiducia nel cammino e di invitarci - con un pizzico di ironia - a scoprire come possiamo, insieme, migliorarlo ancora di più".

"Fa più rumore un albero che cade... ma noi abbiamo scelto di raccontarvi la foresta che cresce!"

Un sito stupendo.

http://www.theplaceswelive.com/

Grazie ad Abele per avermelo segnalato.

venerdì 17 ottobre 2008

IO SONO SAVIANO.


Migliaia di facce di gente comune...perchè tutti dobbiamo sentirci Saviano

mercoledì 15 ottobre 2008

martedì 14 ottobre 2008

Tutto sotto controllo.

Questa notte tra un parto e l'altro ho pulito e messo in ordine il mio armadietto, evento che si verifica due volte l'anno.
Ecco cosa c'ho trovato dentro:
  • 2 aghi neri, tre aghi verdi
  • 1 butterfly
  • 5 lacci emostatici
  • 4 siringhe da 2,5 cc
  • 3 siringhe da 5 cc
  • 5 tappini per le flebo
  • 1 fiala di Syntocinon 5 UI
  • 2 penne nere
  • 2 braccialetti identificativi madre-bambino rosa e uno azzurro
  • 2 cerotti medicati
  • 7 guanti monouso
  • 1 provetta dell'emocromo
  • 2 provette della coagulazione
  • oggetti personali di vario tipo...

Non è vero che la sanità italiana va a rotoli, è che le sue scarse risorse erano momentaneamente finite nel mio armadietto.

Ora che l'ordine primordiale è stato ricostituito, nessuno ha più nulla da temere nulla.

sabato 11 ottobre 2008

Io ci sto...

...all'idea del maestro unico.
Ma lo piazzerei in Parlamento.
Ieri sera la Santanchè, ospite de "Le invasioni barbariche", non ha azzeccato un congiuntivo manco a pagarla.

mercoledì 8 ottobre 2008

Pensieri sparsi.




"Siamo sazi di armi e proiettili...
La fame che abbiamo è di giustizia, di cibo,
di medicine, di educazione, di programmi realmente
tesi a un equo sviluppo.
Se si arriverà a rispettare i diritti umani,
ciò di cui meno avremo bisogno saranno le armi
e i metodi di morte...
se vogliamo che la violenza abbia termine
e che abbiano temine tutte le presenti sofferenze,
bisogna andare alla radice.
E la radice sta qui: nell'ingiustizia sociale".

(Mons. Oscar Arnulfo Romero)

lunedì 6 ottobre 2008

La prima cosa che cambierò dopo la Carovana.


Era un po' che volevo farlo...ma il mio babbo, ex bancario, mi ha sempre trattenuto.
Ma ora sono sicura di voler togliere i miei risparmi da Intesa-Sanpaolo, tra le banche più "armate"...
...e pure il mio povero papy si è arreso all'evidenza...
Invito tutti a fare la stessa cosa, informandosi per bene al sito che vi linko.

Questo l'elenco delle principali banche armate del 2007

Piccolo grande uomo.




Non avevo mai incontrato Alex.
Mi è piaciuto molto perchè pensavo fosse più un politico che un prete...
invece è un piccolo grande uomo di Dio
che conosce benissimo le Scritture
e le sa far penetrare nell'intimo di chi ascolta.

giovedì 2 ottobre 2008

3-4-5 ottobre 2008

Ci siamo...domani partiamo!
Biella-Novara-Mortara-Firenze-Roma
e poi il ritorno.
Tutto questo per le giornati finali della Carovana della Pace.

Per chi fosse interessato:

http://www.carovanadellapace.it/argomento.asp?id=151