martedì 31 marzo 2009

"Vivo a una distanza siderale
da quell'essere normale
che appartiene solo a chi
non si meraviglia più di un
fiore o di un tocco di colore
e si pone limiti"
Arisa

sabato 28 marzo 2009

Finalmente Caterina!!! 12 marzo 2009

faccia sconvolta a pochi minuti dalla nascita...
...forse perchè sono stata io a farle la sua prima foto!!!



finalmente una foto con l'ostetrica!!!

questa è talmente bella che non si può commentare...



mercoledì 18 marzo 2009

Memoria corta...

MEMORIA CORTA
Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perchè tengono lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilemnte antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scutrro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici ma perchè si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.

Il testo è tratto da una relazione dell'Ispettorato perl' Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912

domenica 15 marzo 2009

E per finire la giornata equa...

Sono stata a Candelo dove "apertamente" e "mondocapovolto" avevano organizzato una serata con la proeizione di un filmato e di un audiodocumentario.
ecco i titoli:
Guerra nel Mediterraneo. Dalla Cap Anamur a Frontex e ai nuovi campi europei
di Roman Herzog

Come un uomo sulla terra
di Andrea Segre, Dagmawi Yimer, Riccardo Biadene.

Il tema generale era lo sbarco dei "clandestini"
Io sono rimasta senza parole...perchè si pensa sempre di essere informati...e poi si scoprono sempre cose racapriccianti...senza senso e al di fuori di ogni logica umana.
Vi lascio l'estratto delle due opere...magari vi viene voglia di vederli-sentirli.


Quello che accade ai confini europei e specialmente nel mare Mediterraneo ci viene presentato come una calamità naturale. Quasi sempre viene denominato "tragedia". C'è tutta una serie di denominazioni che ci mostrano il fenomeno come se fosse al di fuori di qualsiasi calcolo o responsabilità europea: si parla di "barche della speranza", di "disperati" o di "sbarchi". Non è una tragedia, è un crimine, un crimine che ha la forma e tutti gli elementi di una guerra: il confronto militare (unilaterale), la mobilizzazione della popolazione contro "l'aggressore"; la propaganda e la disinformazione indicata dai politici ed eseguita dai mass media; la collaborazione degli alleati, non soltanto i Paesi dell'UE, ma tutti gli Stati confinanti, cioè nella sua maggioranza dittature più o meno aperte (Bielorusia, Libia, Tunisia, Marocco, Algeria, Egitto); i media, (quasi) tutti i partiti politici, gli imprenditori (che vendono armi e attrezzature); l'apparato militare degli Stati Uniti (il cui ruolo in tutta la faccenda non viene quasi mai svelato); l'impunità dei governi e degli esecutori della guerra e il sentimento di impotenza da parte del mondo critico...

Roman Herzog
"Vi dico una cosa solo che sono talmente soddisfatto, fiero, fiero personalmente e mi sento un grande sollievo per quanto riguarda il contribuito che ho fatto per quei miei amici che stanno in guai ancora. Sono anche libero (innocente storicamente). Non so se mi avete capito bene. Mi disturbava dentro di me una voce che mi accusa colpevole (guilty) e adesso con tutto il vostro lavoro, la vostra volontà e dedicazione non c'è più quella voce sono anche libero e innocente come un uomo sulla terra. Per me questa è la giustizia: dare voce a quelli che non hanno il potere. Un abbraccio forte a tutti…dormo... dormo... e certo che mi sveglio di nuovo"

Dagmawi Ymer

Giornata equa e solidale...

Ieri sono stata a Fa' la cosa giusta...
bello, bellissimo...
Mille spunti ed idee da prendere in considerazione. E poi la conferenza di Don Ciotti, che non avevo mai sentito dal vivoe che mi è piaciuto molto.
Ora ho una nuova missione: convertire tutte le gravide e puerpere del mondo ai pannolini lavabili...o quanto meno a quelli biodegradabili.
Lascio qui alcuni siti...che comunqe sono interessanti per tutti.
W le eco-mamme!

www.pagurino.it

www.pannolinilavabili.info

www.wip-srl.com/

ed alcuni dati...

Sai che ogni bambino cambia 6000 pannolini usa e getta nei suoi primi 3 anni di vita? Questi si trasformano in una tonnellata di rifiuti indifferenziabili, il 10 % di tutti i rifiuti urbani, che necessitano di 500 anni per decomporsi.
Circa 6000 pannolini che usiamo nei primi tre anni di vita per i nostri bimbi ci fanno spendere dai1500 ai 2000 euro. Con i lavabili la spesa varia dai 200 agli 800 euro a seconda del modello che scegliamo. E se poi decidessimo di avere un altro bimbo? Allora la spesa sarà uguale a zero!!!
I pannolini lavabili sono costituiti da fibre naturalmente assorbenti che garantiscono la traspirazione. Il sederino dei nostri bimbi non resta a contatto con la plastica e con i componenti chimici utilizzati negli usa e getta per garantire la massima assorbenza.

Noi...

domenica 8 marzo 2009

Troppo, troppo. troppo vero...

Il grande segreto di tutte le donne rispetto ai bagni è che da bambina tua mamma ti portava in bagno, puliva la tavolozza, ne ricopriva il perimetro con la carta igienica e poi ti spiegava: 'MAI, MAI appoggiarsi sul gabinetto' e poi ti mostrava 'la posizione' che consiste nel bilanciarsi sulla tazza facendo come per sedersi ma senza che il corpo venga a contatto con la tavolozza.'La posizione' è una delle prime lezioni di vita di una bambina,importantissima e necessaria, deve accompagnarci per il resto della vita. Ma ancora oggi, da adulte, 'la posizione' è terribilmente difficile da mantenere quando hai la vescica che sta per esplodere. Quando'devi andare' in un bagno pubblico, ti ritrovi con una coda di donne che ti fa pensare che dentro ci sia Brad Pitt. Allora ti metti buona ad aspettare,sorridendo amabilmente alle altre che aspettano anche loro con le gambe e le braccia incrociate. È la posizione ufficiale di 'mela sto facendo addosso' .Finalmente tocca a te, ma arriva sempre la mamma con 'la bambina piccola che non può più trattenersi' e ne approfittano per passare avanti tutte e due!A quel punto controlli sotto le porte per vedere se ci sono gambe. Sono tutti occupati. Finalmente se ne apre uno e ti butti addosso alla persona che esce. Entri e ti accorgi che non c'è la chiave (non c'è mai); non importa... Appendi la borsa a un gancio sulla porta, e se non c'è(non c'è mai), ispezioni la zona, il pavimento è pieno di liquidi non ben definiti e non osi poggiarla lì, per cui te la appendi al collo ed è pesantissima, piena com'è di cose che ci hai messo dentro, la maggio rparte delle quali non usi ma le tieni perché non si sa mai.Tornando alla porta... dato che non c'è la chiave, devi tenerla con una mano,mentre con l'altra ti abbassi i pantaloni e assumi 'la posizione'...AAhhhhhh...finalmente...A questo punto cominciano a tremarti le gambe...perché sei sospesa in aria, con le ginocchia piegate, i pantaloni abbassati che ti bloccano la circolazione, il braccio teso che fa forza contro la porta e una borsa di 5 chili appesa al collo. Vorresti sederti, ma non hai avuto il tempo di pulire la tazza né di coprirla con la carta,dentro di te pensi che non succederebbe nulla ma la voce di tua madre ti risuona in testa 'non sederti mai su un gabinetto pubblico!', così rimani nella 'posizione', ma per un errore di calcolo un piccolo zampillo ti schizza sulle calze!!! Sei fortunata se non ti bagni le scarpe. Mantenere'la posizione'richiede grande concentrazione. Per allontanare dalla mente questa disgrazia, cerchi il rotolo di carta igienica maaa, cavolo...!non ce n'è...! (mai).Allora preghi il cielo che tra quei 5 chili di cianfrusaglie che hai in borsa ci sia un misero kleenex, ma per cercarlo devi lasciare andare la porta, ci pensi su un attimo, ma non hai scelta. E non appena lasci la porta, qualcuno la spinge e devi frenarla con un movimento brusco,altrimenti tutti ti vedranno semiseduta in aria con i pantaloni abbassati. NO!! Allora urli 'O-CCU-PA-TOOO!!!', continuando a spingere la porta con la mano libera, e a quel punto dai per scontato che tutte quelle che aspettano fuori abbiano sentito e adesso puoi lasciare la porta senza paura, nessuno oserà aprirla di nuovo (in questo noi donne ci rispettiamo molto) e ti rimetti a cercare il keenex, vorresti usarne un paio ma sai quanto possono tornare utili in casi come questi e ti accontenti di uno, non si sa mai. In questo preciso momento si spegne la luce automatica, ma in un cubicolo così minuscolo non sarà tanto difficile trovare l'interruttore! Riaccendi la luce con la mano del kleenex, perché l'altra sostiene i pantaloni, conti i secondi che ti restano per uscire di lì, sudando perché hai su il cappotto che non sapevi dove appendere e perché in questi posti fa sempre un caldo terribile .Senza contare il bernoccolo causato dal colpo di porta, il dolore al collo per la borsa, il sudore che ti scorre sulla fronte, lo schizzo sulle calze... il ricordo di tua mamma che sarebbe vergognatissima se ti vedesse così; perché il suo culo non ha mai toccato la tavolozza di un bagno pubblico,perché davvero 'non sai quante malattie potresti prenderti qui'.Ma la debacle non è finita... sei esausta, quando ti metti in piedi non senti più le gambe, ti rivesti velocemente e soprattutto tiri lo sciacquone!Se non funziona preferiresti non uscire più da quel bagno, che vergogna!Finalmente vai al lavandino. È tutto pieno di acqua e non puoi appoggiare la borsa, te la appendi alla spalla, non capisci come funziona il rubinetto con i sensori automatici e tocchi tutto finché riesci finalmente a lavarti le mani in una posizione da gobbo di Notredame per non far cadere la borsa nel lavandino;l'asciugamani è così scarso che finisci per asciugarti le mani nei pantaloni, perché non vuoi sprecare un altro kleenex per questo! Esci passando accanto a tutte le altre donne che ancora aspettano con le gambe incrociate e in quei momenti non riesci a sorridere spontaneamente,cosciente del fatto che hai passato un'eternità là dentro. Sei fortunata se non esci con un pezzo di carta igienica attaccato alla scarpa o peggio ancora con la cerniera abbassata! Esci e vedi il tuo ragazzo che è già uscito dal bagno da un pezzo e gli è rimasto perfino il tempo di leggere Guerra e Pace mentre ti aspettava. 'Perché ci hai messo tanto?'ti chiede irritato.'C'era molta coda' ti limiti a rispondere. E questo è il motivo per cui noi donne andiamo in bagno in gruppo,per solidarietà, perché una ti tiene la borsa e il cappotto, l'altra ti tiene la porta e l'altra ti passa il kleenex; così è molto più semplice e veloce perché tu devi concentrarti solo nel mantenere'la posizione'. E' la dignità.