domenica 27 dicembre 2009

Stasera scendevo da Oropa ed ero incantata dalla bellissima stellata. Ho fatto una serie di pensieri filosofici... tipo che noi siamo davvero piccoli puntini nell'universo, che l'uomo è stato sulla luna e ci ha tolto la poesia di pensarla così lontana e inavvicinabile...che da lassù ci sono delle cose che abbiamo spedito noi e che ci permettono di autocontrollarci continuamente...e il mio animo ecologista non ha potuto fare a meno di pensare alle scorie spaziali che ci girano sopra la testa.
E tra le altre cose mi è venuta in mente una canzone di Caparezza. I figli di una mia collega mi hanno regalato un suo cd dicendo che dovevo assolutamente ascoltarlo. Devo dire che per alcune settimane è rimasto in macchina. Invece ora lo trovo stupendo e geniale. Vi invito ad andare a cercare su youtube la canzone qui sotto...


"Con uno shuttle stiamo mandando cacca nello spazio.
Meglio così staremo più larghi, cacca nello spazio.
Extraterrestri è in arrivo cacca nello spazio.
Voi siete artisti fate i cerchi nel grano, noi cacca nello spazio.
Cacca nello spazio".


Cacca nello spazio, Caparezza

giovedì 24 dicembre 2009

Buon Natale!


Perchè la Stella ci guidi verso l'Essenziale,
rendendoci capaci
di lasciare indietro tutto ciò
che è inutile e lontano da Lui.


martedì 22 dicembre 2009

Oggi all'esselunga ho visto esposte le calze della befana.
Non è ancora passato Natale che già ci vendono la befana.
Dal 2 gennaio troveremo le "bugie" tra i dolci.
Che tristezza.

giovedì 17 dicembre 2009

Elio e le storie tese Christmas with the yours


I am in the room waiting for Santa and for Claus
suddenly by night they will arrive
can't you feel the typical cling cling cling cling cling
presents for the good coal for the bad
proprio come diceva mia mamma

Christmas with the yours
Easter what you want
Peace between Blur and Oasis
Christmas with the yours
Easter what you want
Dont't throw atomic bombs becouse it's christmas time.

Panettone is on the table and everybody's drinking Moscato
Go to buy a tree but not a true tree becouse otherwise it would die die die die die
Panettone is on the table but it is another one
infatti e' quello senza canditi

Christmas with the yours
Easter what you want
Peace between Lino e Cecchetto
Christmas with the yours
Easter what you want
don't drop atomic bombs at least at christmas time.

Proprio come diceva mia mamma
sai come diceva mia mamma.
Christmas with the yours
Easter what you want
Peace between Lino e Cecchetto
Christmas with the yours
Easter what you want

leavin' the refreshing world of Christmas

venerdì 4 dicembre 2009

Inneres Auge Franco Battiato




"uno dice che male c'è a organizzare feste private
con delle belle ragazze
per allietare primari e servitori dello stato?

non ci siamo capiti
e perché mai dovremmo pagare
anche gli extra a dei rincoglioniti? "


Appello sulla giustizia: "Ecco perché non possiamo tacere"

Caro ministro Sandro Bondi, la ringrazio per la sua lettera e per l'attenzione data al mio lavoro: ho apprezzato il suo tono rispettoso e dialogante non scontato di questi tempi e quindi con lo stesso tono e attitudine al dialogo le voglio rispondere. Come credo sappia, ho spesso ribadito che certe questioni non possono né devono essere considerate appannaggio di una parte politica. Ho anche sempre inteso la mia battaglia come qualcosa di diverso da una certa idea di militanza che si riconosce integralmente in uno schieramento.

Ho sempre creduto che debbano appartenere a tutti i principi che anche lei nomina - la libertà, la giustizia, la dignità dell'uomo e io aggiungo anche il diritto alla felicità in qualsiasi tipo di società si trovi a vivere. E per questo ho sempre odiato la prevaricazione del potere, che esso assuma la forma di un sistema totalitario di qualsiasi colore, o, come ho potuto sperimentare sin da adolescente, sotto la forma del sistema camorristico.

Anch'io auspico che in Italia possa tornare un clima più civile e ho più volte teso la mano oltre gli steccati politici perché sono convinto che una divisione da contrada per cui reciprocamente ci si denigra e delegittima a blocchi, sia qualcosa che faccia male.
Eppure oggi il clima in questo paese è di tensione perché ognuno sa che, a seconda della posizione che intende assumere nei confronti del governo, potrà vedere la propria vita diffamata, potrà vedere ogni tipo di denigrazione avvenire nei confronti dei propri cari, potrà vedere ostacolate le proprie possibilità lavorative.

Qualche giorno fa la Germania mi ha onorato del premio Scholl, alla memoria dei due studenti dell'organizzazione cristiana Rosa Bianca, fratello e sorella, giustiziati dai nazisti con la decapitazione per la loro opposizione pacifica, per aver solo scritto dei volantini e aver invitato i tedeschi a non farsi imbavagliare.

Tutte le persone che ho incontrato lì alla premiazione, all'Università di Monaco, erano preoccupate per quanto accade oggi in Italia nel campo della libertà di stampa e del diritto. Non era un premio di pericolosi sovversivi o di chissà quali cospiratori anti-italiani. Tutt'altro. Raccoglieva cristiani tedeschi bavaresi che commemorano i loro martiri. Tutti seriamente preoccupati quello che sta accadendo in Italia e tutti pronti a chiedermi come faccio a tenere alla libertà d'espressione eppure a continuare a lavorare in Italia.
Non è un buon segnale e, in quanto scrittore non posso che raccogliere l'imbarazzo di essere accolto come una sorta di intellettuale di un paese dove la libertà d'espressione subisce un'eccezione. Il programma da lei apprezzato ha mostrato, in prima serata, il terrore causato dal regime comunista russo, e persecuzioni castriste agli scrittori cubani e l'inferno nell'Iran di Ahmedinejad.

Tutto andato in onda in una trasmissione come "Che tempo che fa", su una rete come RaiTre, così spesso tacciata di essere faziosa, ideologizzata, asservita alla sinistra che persino un boss come Sandokan si compiaceva di chiamarla "Telekabul". Questo a dimostrare, Ministro, quanto siano spesso pretestuose e false le accuse che vengono fatte contro chi invece si prefigge il compito di raccontare per bisogno - o dovere - di verità.

Però sono altrettanto convinto che a volte, proprio per semplice senso civile, non si possa stare zitti. Che bisogna prendere posizione al costo di schierarsi. E schierarsi non significa ideologicamente. La paura che questa legge possa colpire il paese sia per i suoi effetti pratici, sia per l'ingiustizia che ratifica, in me è assolutamente reale e per niente pretestuosa.
In questi anni, ossia da quando vivo sotto scorta, ho avuto modo di poter approfondire cosa significhi, tradotto nel funzionamento di uno stato democratico, il concetto di giustizia. Ho potuto capire che non tocca solo la difesa della legalità, ma che ciò che più lo sostiene e lo rende funzionante è la salvaguardia del diritto e dello stato di diritto.

Ho deciso di pubblicare quell'appello perché la legge sul processo breve mi pare un attacco pesante - non il primo, ma quello che ritengo essere finora il più incisivo - ai danni di un bene fondamentale per tutti i cittadini italiani, di destra o di sinistra, come ho scritto e come credo veramente. E le assicuro che lo rifarei domani, senza timore di essere ascritto a una parte e di poterne pagare le conseguenze.
Non vi è nulla in quel gesto che non corrisponda a ogni altra cosa che ho fatto o detto. Le mie posizioni sono queste e del resto non potrei comportarmi diversamente. Ciò che mi spinge a raccontare, in prima serata, dei truci omicidi di due giovani donne, la cui colpa era stata unicamente l'aver manifestato in piazza, in maniera pacifica.

Ciò che mi spinge a raccontare dei crimini del comunismo in Russia e dei soprusi delle multinazionali in Africa non è un "farsi impadronire dal demone della politicizzazione e della partitizzazione della cultura" bensì un altro demone. Quello che ha lo scopo di raccontare le verità o almeno provarci. Un'informazione scomoda per chi la da e per chi l'ascolta, la osserva, la legge. In Italia la deriva che lo stato di diritto sta prendendo è pericolosa perché ha tutte le caratteristiche dell'irreversibilità. È per questo che agisco in questo modo, perché è l'unico modo che conosco per essere scrittore, è questo l'unico modo che conosco di essere uomo.
La saluto con cordialità


Roberto Saviano