lunedì 16 agosto 2010

Lettura estiva 2


"Sant'Agostino era africano.
Oggi che fine avrebbe fatto?
Forse respinto in Libia. Oppure disperso in mare.
O magari rinchiuso in un centro di espulsione".

Gabriele del Grande è un ragazzo della mia età. Ha già scritto "Mamadou va a morire"...questo è il suo terzo scritto.
E' uno di quei libri che tutti dovremmo leggere per capire meglio la storia di tutte le persone che ogni giorno provano ad arrivare nel nostro Paese.
Una buona lettura per tutte le volte che giudichiamo senza sapere, per tutte le volte che crediamo di sapere tutto e invece ci sono nascoste importanti verità...e per tutte le volte che non ci mettiamo nei panni di chi ci chiede aiuto.

Lettura estiva 1

Mi è stato regalato dai miei fratelli per il mio compleanno. Bellissimo. Riporto qui sotto una breve introduzione al libro. Consiglio a tutti di leggerlo e di accettare la proposta finale dell'autore: vivere per una settimana a impatto zero per decidere di fare qualcosa come individui...la mia settimana a impatto zero sarà a settembre!

New York, gennaio 2006: il termometro segna 22 gradi centigradi. Poche settimane prima un temporale ha colpito la grande mela con un’esplosione di tuoni e lampi verdi durante una nevicata.
Non è il trailer di un film catastrofistico, ma quello che lo scrittore Colin Beavan vede nella propria città.
Ma alla catastrofe siamo ormai vicini, dicono molti scienziati: ‘Non possiamo continuare a vivere in questo modo, (…) il pianeta non può tollerarlo’.
E così Beavan esce dal coro di chi ritiene responsabili di tutto questo esclusivamente politici e multinazionali, e decide di fare qualcosa come singolo individuo.
Non avrà alcun tipo di impatto sull’ambiente, per un intero anno. Zero rifiuti nel terreno, zero inquinamento atmosferico, zero alimenti che contribuiscono allo sfruttamento della terra e zero elettricità.
In altre parole, girare con una tazza per poter bere,spostarsi solo a piedi o in bici, mangiare cibo cucinato personalmente e prodotto nelle vicinanze, eliminare la TV e usare un generatore solare.
Addio anche a pannolini e fazzoletti di carta, sostituiti entrambi da quelli di stoffa, per non avvolgere i bambini in una melassa petrolchimica e non soffiarsi il naso con un albero morto.
Colin Beavan racconta ora la sua incredibile esperienza in Un anno a impatto zero, pubblicato da Cairoeditore.

martedì 3 agosto 2010