giovedì 29 aprile 2010


Regina caeli, laetare, alleluia:
Quia quem meruisti portare. alleluia,
Resurrexit, sicut dixit, alleluia,
Ora pro nobis Deum, alleluia.



Oggi ho pensato che questa frase è l'essenza dell'Ostetricia.
Il mio lavoro.
Che bello.


lunedì 26 aprile 2010

A grande richiesta...

Pubblico l'articolo dell'On. Delmastro e la mia successiva risposta.
Grazie a tutte le persone che mi hanno detto o scritto di aver apprezzato...un grazie particolare al mio Don che mi ha pure offerto asilo politico in parrocchia ahahah!

"A proposito del fatto che Berlusconi si disinteresserebbe della Nazione per gestirsi soltanto i suoi affaracci privati e personali, c'è qualcuno anche sulla stampa locale, che voglia ricordare che, grazie al governo di centro destra e soprattutto grazie al Ministro Maroni, non assistiamo più, attoniti, ad alcuno degli sbarchi mostruosi di extra-comunitari che eravamo abituati a vedere in ogni telegiornale quando governavano i fenomeni di intelligenza collocati a sinistra?
Secondo i dati ufficiali del Sottosegretario all'Interno on. Alfredo Mantovano, gli sbarchi sono diminuiti del 96%. Che tristezza per i "sinistri": sono stati cancellati i prigioneri che loro, con ferocia nazista, amavano incarcerare nei "campi di concentramento" per pudore ipocrita chiamati " centri di prima accoglienza" per giocare a fare i...buoni!
Ed allora: fortuita combinazione oppure è merito del governo? Mi piacerebbe conoscere il parere di Magliola, di Barazzotto, di Ronzani, di De Lima, di Susta, di Presa, di Raise, di Zampaglione o di qualsiasi altro appartenente alla "intellighentia" di centro sinistra.

SANDRO DELMASTRO DELLE VEDOVE

Gentile Signor Delmastro, con non poca preoccupazione leggo la sua riflessione sulla diminuzione dello sbarco dei clandestini in Italia.
Vantarsi di avere un governo che in pochi mesi ha diminuito del 96% l'arrivo di stranieri sulle nostre coste, mi lascia davvero incredula.
Per prima cosa, mi permetto di consigliarle di guardare un filmato-reportage che spiega bene chi siano queste persone che ogni giorno cercano di arrivare nel nostro Paese. E' un filmato scomodo, e come tale, poco diffuso, ma sono certa che lei non farà fatica a trovarlo: s'intitola "Come uomo sulla terra".
Il fatto che il numero di clandestini sia diminuito, non significa che il problema sia risolto.
L'immigrazione non è che la punta dell'iceberg al di sotto del quale si nascondono una serie di problematiche che lei ben conoscerà, visto che è felice di appartenere ad un Governo profondamente legato a scelte di politica estera non sempre chiare e cristalline.
Esiste la remota possibilità che tutte le terre da cui questi disperati cercano ogni giorno di scappare, siano diventate improvvisamente delle oasi felici dove regna la pace, l'amore e la prosperità.
Ma se così fosse, sono convinta che lo sapremmo.
Allora la domanda che mi viene spontaneo farle è: dove mai sarà finito questo 96% di "umanità respinta"?
Provo a fare alcune ipotesi: annegati nel Mediterraneo, imprigionati e torturati in qualche carcere libico, morti di fame e sete cercando di attraversare il deserto, picchiati e derubati da gente senza scrupoli...
Credo che sappia anche lei che queste non sono supposizioni...ma è ciò che accade ogni giorno.
Essere orgogliosi di aver contribuito a questo macello è davvero incredibile.
"Bussate e vi sarà aperto", dice Gesù.
Ecco, io le auguro di non trovarsi mai nella condizione di dover bussare e trovare chiuso.

Beatrice Buratti


sabato 17 aprile 2010

Emilio Fede è incredibile.
I trans di Marrazzo sì.
Le mignotte di Berlusconi no.

Per quel poco che posso, uso anch'io la parola...

Presidente Silvio Berlusconi,
le scrivo dopo che in una conferenza stampa tenuta da lei a Palazzo Chigi sono stato accusato, anzi il mio libro è stato accusato di essere responsabile di "supporto promozionale alle cosche". Non sono accuse nuove. Mi vengono rivolte da anni: si fermi un momento a pensare a cosa le sue parole significano. A quanti cronisti, operatori sociali, a quanti avvocati, giudici, magistrati, a quanti narratori, registi, ma anche a quanti cittadini che da anni, in certe parti d'Italia, trovano la forza di raccontare, di esporsi, di opporsi, pensi a quanti hanno rischiato e stanno tutt'ora rischiando, eppure vengono accusati di essere fiancheggiatori delle organizzazioni criminali per il solo volerne parlare. Perché per lei è meglio non dire. è meglio la narrativa del silenzio. Del visto e taciuto. Del lasciar fare alle polizie ai tribunali come se le mafie fossero cosa loro. Affari loro. E le mafie vogliono esattamente che i loro affari siano cosa loro, Cosa nostra appunto è un'espressione ancor prima di divenire il nome di un'organizzazione. Io credo che solo e unicamente la verità serva a dare dignità a un Paese. Il potere mafioso è determinato da chi racconta il crimine o da chi commette il crimine?Il ruolo della 'ndrangheta, della camorra, di Cosa nostra è determinato dal suo volume d'affari - cento miliardi di euro all'anno di profitto - un volume d'affari che supera di gran lunga le più granitiche aziende italiane. Questo può non esser detto? Lei stesso ha presentato un dato che parla del sequestro alle mafie per un valore pari a dieci miliardi di euro. Questo significa che sono gli scrittori ad inventare? Ad esagerare? A commettere crimine con la loro parola? Perché? Michele Greco il boss di Cosa Nostra morto in carcere al processo contro di lui si difese dicendo che "era tutta colpa de Il Padrino" se in Sicilia venivano istruiti processi contro la mafia. Nicola Schiavone, il padre dei boss Francesco Schiavone e Walter Schiavone, dinanzi alle telecamere ha ribadito che la camorra era nella testa di chi scriveva di camorra, che il fenomeno era solo legato al crimine di strada e che io stesso ero il vero camorrista che scriveva di queste storie quando raccontava che la camorra era impresa, cemento, rifiuti, politica.
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Per i clan che in questi anni si sono visti raccontare, la parola ha rappresentato sempre un affronto perché rendeva di tutti informazioni e comportamenti che volevano restassero di pochi. Perché quando la parola rende cittadinanza universale a quelli che prima erano considerati argomenti particolari, lontani, per pochi, è in quell'istante che sta chiamando un intervento di tutti, un impegno di molti, una decisione che non riguarda più solo addetti ai lavori e cronisti di nera. Le ricordo le parole di Paolo Borsellino in ricordo di Giovanni Falcone pronunciate poco prima che lui stesso fosse ammazzato. "La lotta alla mafia è il primo problema da risolvere ... non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione ma un movimento culturale e morale che coinvolga tutti e specialmente le giovani generazioni le spinga a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale della indifferenza della contiguità e quindi della complicità. Ricordo la felicità di Falcone quando in un breve periodo di entusiasmo mi disse: la gente fa il tifo per noi. E con ciò non intendeva riferirsi soltanto al conforto che l'appoggio morale dà al lavoro dei giudici, significava soprattutto che il nostro lavoro stava anche smuovendo le coscienze". Il silenzio è ciò che vogliono. Vogliono che tutto si riduca a un problema tra guardie e ladri. Ma non è così. E' mostrando, facendo vedere, che si ha la possibilità di avere un contrasto. Lo stesso Piano Caserta che il suo governo ha attuato è partito perché è stata accesa la luce sull'organizzazione dei casalesi prima nota solo agli addetti ai lavori e a chi subiva i suoi ricatti. Eppure la sua non è un'accusa nuova. Anche molte personalità del centrosinistra campano, quando uscì il libro, dissero che avevo diffamato il rinascimento napoletano, che mi ero fatto pubblicità, che la mia era semplicemente un'insana voglia di apparire. Quando c'è un incendio si lascia fuggire chi ha appiccato le fiamme e si dà la colpa a chi ha dato l'allarme? Guardando a chi ha pagato con la vita la lotta per la verità, trovo assurdo e sconfortante pensare che il silenzio sia l'unica strada raccomandabile. Eppure, Presidente, avrebbe potuto dire molte cose per dimostrare l'impegno antimafia degli italiani. Avrebbe potuto raccontare che l'Italia è il paese con la migliore legislazione antimafia del mondo. Avrebbe potuto ricordare di come noi italiani offriamo il know-how dell'antimafia a mezzo mondo. Le organizzazioni criminali in questa fase di crisi generalizzata si stanno infiltrando nei sistemi finanziari ed economici dell'occidente e oggi gli esperti italiani vengono chiamati a dare informazioni per aiutare i governi a combattere le organizzazioni criminali di ogni genealogia. E' drammatico - e ne siamo consapevoli in molti - essere etichettati mafiosi ogni volta che un italiano supera i confini della sua terra. Certo che lo è. Ma non è con il silenzio che mostriamo di essere diversi e migliori.Diffondendo il valore della responsabilità, del coraggio del dire, del valore della denuncia, della forza dell'accusa, possiamo cambiare le cose.Accusare chi racconta il potere della criminalità organizzata di fare cattiva pubblicità al paese non è un modo per migliorare l'immagine italiana quanto piuttosto per isolare chi lo fa. Raccontare è il modo per innescare il cambiamento. Questa è l'unica strada per dimostrare che siamo il paese di Giovanni Falcone, di Don Peppe Diana, e non il paese di Totò Riina e di Schiavone Sandokan. Credo che nella battaglia antimafia non ci sia una destra o una sinistra con cui stare. Credo semplicemente che ci sia un movimento culturale e morale al quale aspirare. Io continuerò a parlare a tutti, qualunque sarà il credo politico, anche e soprattutto ai suoi elettori, Presidente: molti di loro, credo, saranno rimasti sbigottiti ed indignati dalle sue parole. Chiedo ai suoi elettori, chiedo agli elettori del Pdl di aiutarla a smentire le sue parole. E' l'unico modo per ridare la giusta direzione alla lotta alla mafia. Chiederei di porgere le sue scuse non a me - che ormai ci sono abituato - ma ai parenti delle vittime di tutti coloro che sono caduti raccontando. Io sono un autore che ha pubblicato i suoi libri per Mondadori e Einaudi, entrambe case editrici di proprietà della sua famiglia. Ho sempre pensato che la storia partita da molto lontano della Mondadori fosse pienamente in linea per accettare un tipo di narrazione come la mia, pensavo che avesse gli strumenti per convalidare anche posizioni forti, correnti di pensiero diverse. Dopo le sue parole non so se sarà più così. E non so se lo sarà per tutti gli autori che si sono occupati di mafie esponendo loro stessi e che Mondadori e Einaudi in questi anni hanno pubblicato. La cosa che farò sarà incontrare le persone nella casa editrice che in questi anni hanno lavorato con me, donne e uomini che hanno creduto nelle mie parole e sono riuscite a far arrivare le mie storie al grande pubblico. Persone che hanno spesso dovuto difendersi dall'accusa di essere editor, uffici stampa, dirigenti, "comprati". E che invece fino ad ora hanno svolto un grande lavoro. E' da loro che voglio risposte.Una cosa è certa: io, come molti altri, continueremo a raccontare. Userò la parola come un modo per condividere, per aggiustare il mondo, per capire. Sono nato, caro Presidente, in una terra meravigliosa e purtroppo devastata, la cui bellezza però continua a darmi forza per sognare la possibilità di una Italia diversa. Una Italia che può cambiare solo se il sud può cambiare. Lo giuro Presidente, anche a nome degli italiani che considerano i propri morti tutti coloro che sono caduti combattendo le organizzazioni criminali, che non ci sarà giorno in cui taceremo. Questo lo prometto. A voce alta.

Roberto Saviano

sabato 10 aprile 2010

Oggi durante un cesareo sono stati aperti più di 10 fili, molti dei quali usati solo per qualche punto. Per una sutura vaginale a volte usiamo 5 fili (mi ci metto anch'io...anche se non c'entro).
I lettini da parto che verranno comprati e costano ciascuno non meno di 20.000 euro

Oggi mi guardavo intorno, in sala operatoria, e mi è venuto male.
Ho pensato al dott. Sangalli e alle sue suture con un filo solo e a quando mi ha fatto notare che non era necessario riempire la ciotola di betadine per poi buttarne metà, a parto avvenuto..."con tutto quel betadine in Africa ci faresti 4 parti, Bea". Vero.

Ecco, ora lo so che sono noiosa. Però davvero io non posso fare a meno di fare il confronto, anche sul lavoro.
Pochi capiscono la fortuna che abbiamo anche da questo punto di vista...
E a volte è difficile accettare questa differenza e non potere fare nulla... o poco...
E non poter nemmeno condividere perchè si ha a che fare con persone che certe cose non le capiranno mai... perchè non le hanno mai vissute.

Ma l'Africa un giorno ci chiederà conto di tutto...anche dei fili sprecati.

martedì 6 aprile 2010

sabato 3 aprile 2010


Gesù risorto non smetterà di darti amore e capacità di amare, anche quando non vorrai più amare e rispettare nessuno, nemmeno te stesso.

Gesù risorto non smetterà di sceglierti anche quando non sceglierai più niente di vitale e luminoso.

Gesù risorto non smetterà di darti vita anche quando non la saprai usare, né la saprai sfruttare per il bene e la luce.

Gesù risorto non smetterà di darti il “camminare” anche quando non avrai più voglia di muoverti.

Gesù risorto non smetterà di abbracciarti anche quando tu non avrai più voglia di abbracciare nessuno.

Gesù risorto non smetterà di darti le stelle anche quando non avrai più voglia di guardare il cielo e di orientarti.

Gesù risorto non smetterà di darti doni anche quando non farai altro che sprecarli tutti.

Gesù risorto non smetterà di darti occasioni e fortune, anche quando non ti accorgerai delle prime e non benedirai le seconde.

Gesù risorto non smetterà di usarti misericordia, anche quando tu farai da giudice ingiusto dei tuoi simili.

Gesù risorto non smetterà di far crescere i fiori, anche quando tu li comprerai di plastica.

Gesù non smetterà di dar luce ai tuoi occhi, anche quando non vorrai vedere nulla con gioia e gratitudine.

Gesù risorto non smetterà di darti le mani, anche quando le userai solo per sfruttare i poveri e gli innocenti.

Gesù risorto non smetterà di darti la capacità di “prendere la mira” anche quando non la userai per cacciare e mangiare, ma solo per uccidere e devastare.

Gesù risorto non smetterà di darti intelligenza, anche quando la userai da sciocco e da superbo.

Gesù risorto non smetterà di darti fiducia, anche quando non l’avrai più nemmeno per te stesso.

Gesù risorto non smetterà di darti speranza, nemmeno quando tutto ti sembrerà brutto.

Gesù risorto non smetterà, non smetterà mai di amarti e di chiederti se non puoi amare anche tu un po’ di più con gioia e verità, per la tua felicità e la pace di tutti.

Gesù risorto non smetterà mai di volerti bene e non potrai impedirglielo. Tu proprio non potrai impedirglielo.

giovedì 1 aprile 2010


Se dovessi scegliere una reliquia della tua Passione, prenderei proprio quel catino colmo d’acqua sporca. Girare il mondo con quel recipiente e ad ogni piede cingermi dell’asciugatoio e curvarmi giù in basso, non alzando mai la testa oltre il polpaccio per non distinguere i nemici dagli amici, e lavare i piedi del vagabondo, dell’ateo, del drogato, del carcerato, dell’omicida, di chi non mi saluta più, di quel compagno per cui non prego mai, in silenzio finchè tutti abbiano capito nel mio il tuo amore.
(Madeleine Delbrel)