sabato 29 marzo 2008

Prova incofutabile.

Ora, non vorrei dire, ma con le rette paurose che si pagano all'Università Cattolica del Sacro Cuore certi dettagli non andrebbero trascurati!



Rettore, la carta sotto alla gamba ballerina del tavolo!
Che scempio :)

Piccolo filosofo cresce...

Ieri si è laureato il mio fratellone...
Buon cammino!!!




non ce n'è uno che guardi dalla stessa parte, ma non importa...

giovedì 27 marzo 2008

Twiga in arrivo...

"Twi,mi fermo solo un mese, ripartirò il 10 maggio!qui fa freddo,le mie twighe in giardino hanno le cornine con le stalattiti...! ora doccia, poi nanna, stanca morta! busu!

karibu sana, twi!

la soluzione a tutti i nostri problemi.

sembra che su questo sito ci siano le risposte a tutti i nostri dubbi elettorali.
io che per una volta metto seriamente in discussione il mio classico voto a destra, mi ritrovo equamente distante tra PD e LA DESTRA...
c'è qualcosa che non va...

www.voisietequi.it

martedì 25 marzo 2008

Olimpiadi




La Sezione Italiana di Amnesty International prende parte da mercoledì 5 dicembre alla campagna mondiale dell’associazione per chiedere alla Cina l’adozione e l’attuazione di riforme significative nel campo dei diritti umani, in occasione delle Olimpiadi di Pechino 2008.

Il principale obiettivo della campagna di Amnesty International è che la Cina onori l’impegno assunto di fronte al Comitato olimpico internazionale (Cio). Nell’aprile 2001, Kiu Jingmin, vicepresidente del Comitato promotore di Pechino 2008, affermò: “Assegnando a Pechino i Giochi, aiuterete lo sviluppo dei diritti umani”. A otto mesi dall’inizio delle Olimpiadi e nonostante alcune riforme in tema di pena di morte e di maggiore libertà di stampa per i media internazionali, questo impegno appare lontano dall’essere rispettato.

In vista delle Olimpiadi, presentiamo al governo cinese quattro richieste fondamentali: adottare provvedimenti che riducano significativamente l’applicazione della pena di morte, come primo passo verso la sua completa abolizione; applicare tutte le forme di detenzione in accordo con le norme e gli standard internazionali sui diritti umani e introdurre misure che tutelino il diritto a un processo equo e prevengano la tortura; garantire piena libertà d’azione ai difensori dei diritti umani, ponendo fine a minacce, intimidazioni, arresti e condanne nei loro confronti; porre fine alla censura, soprattutto nei confronti degli utenti di Internet.

Senza radici...

M. è come tutte le ragazzine cha partoriscono a 18 anni.
Durante il travaglio mi fa diecimila volte le stesse domande; io rispondo con pazienza ma ogni tanto, mi permetto di dirle di non essere noiosa.
Fin da subito M. mi sta simpatica.
Vuole sapere che scuola ho fatto, se ho figli...perchè ho deciso di fare l'ostetrica.
E io rispondo, quasi divertita.
La sua bimba nasce in fretta e quando gliela metto tra le braccia, mi guarda impaurita...come tutte le ragazzine di 18 anni.
Mi chiede se sua figlia sia bella. E io le rispondo che sì, sua figlia è bella.

M. non è come tutte le ragazzine di 18 anni.
Vive sotto protezione perchè suo padre è un pentito della mafia.
Ha un nome finto, vive in un posto ma ha la residenza da tutt'altra parte e partorisce in un altro posto ancora.
Ogni tre mesi si sposta e cambia vita.
Senza radici...

Mentre esce dalla sala parto con la sua bimba in braccio, mi vengono i brividi...provo ad immaginarmi la sua vita ed ho paura.

Dopo un'ora vado a cercarla in camera: la porta è chiusa a chiave, la chiamo ma non risponde...mi viene l'ansia... chiamo più forte e lei apre: "Stavo allattando"
Cerco di non trasmetterle l'angoscia che ho provato in quei pochi secondi e mi limito a dirle: "Nessuno sa che sei qui; non ti chiudere a chiave, se ti capita qualcosa come facciamo ad aiutarti?"

Poi penso che S. ha un'ora di vita e già vive da "reclusa".

Passano due giorni: M. andrà a casa la mattina di Pasqua.
Prima di andare a casa, dopo la notte, voglio passare a salutarla. Vado verso la sua stanza e vedo che mi viene incontro.
"Oggi vado a casa, volevo salutarti e ringraziarti"
"Stavo venendo da te" le rispondo.
"Mi piacerebbe dirti che ti porterò a vedere come cresce S. ma non sarà così"
Oddio, mi vengono le lacrime agli occhi.

M. non è come tutte le altre mamme che incontrerò per Via Italia o che passeranno a salutarmi in reparto.
Non vedrò mai più M. e nemmeno S.

Non le rispondo. Ci abbracciamo e basta.

Coraggio, M.
Buona vita, piccola S.

lunedì 24 marzo 2008