venerdì 2 ottobre 2009

Quando ti iscrivi alla laurea di Ostetricia dovrebbero avvisarti.
Dovrebbero dirtelo che da quel momento in avanti, per le tue amiche, conoscenti, parenti e amiche delle amiche tu non sarai più solo un'amica, conoscente o parente.
Tu per loro sarai l'Ostetrica.
Di loro saprai tutto: menarca, menopausa, gravidanza, puerperio, parto spontaneo, cesareo, allattamento, mastite, pap-test, utero, tampone vaginale, placenta, mammografia, fibromi, aborti, prolassi, tube, ovaie, caldane e incontinenza.
Finchè morte non vi separi.
Non ci sarà luogo in cui andrai, festa, cena, compleanno, matrimonio, incontro per strada o al supermercato in cui non ti verrà fatta almeno una "domandina".
La proprietà di linguaggio di un'Ostetrica retrocede a livello di un bambino di tre anni: dal giorno della laurea in avanti tu userai sempre e solo le stesse 300 parole in ogni momento della giornata...in ospedale per ovvi motivi; al supermercato, in treno, alle feste e alle cene per le mille domande che ti vengono fatte.
Io a volte non mi sento "Beatrice" e basta, ma "Beatrice l'Ostetrica".
A volte vorrei fare come a Passaparola....beeeeeppppp: passo!
Altre volte vorrei urlare: STOOOOOOOOOOP alle domande.
Altre volte ancora vorrei avere il Pensatoio di Silente e svuotarci dentro tutto ciò che mi viene "versato" addosso.
Eppure non ci riesco.
Perchè io amo il mio lavoro.
Io faccio il lavoro più bello del mondo.

1 commento:

dtdc ha detto...

divertentissimo post. Pensa che a me, che sono psicologo, mi dicono sempre:ma allora mi stai analizzando mentre parlo!!Non ne posso più. Ciao!! Bruno