mercoledì 15 giugno 2011

CHIARA, FRESCA E DOLCE ACQUA


Ieri 25 milioni, 411 mila e 102 elettori italiani che avevano votato per il sacrosanto diritto di usufruire di un servizio pubblico di distribuzione dell’acqua potabile e contro il rischio di veder crescere il costo della bolletta da 77 euro l’anno*, a una cifra imprevedibile (persino 5 euro l’anno in più!), soddisfatti di questa vittoria, hanno spento il televisore e sono usciti per fare la spesa.

Hanno acquistato, come sempre, pasta, frutta, verdura, pane, carne ecc. senza dimenticare di caricare nel carrello la loro razione quotidiana di acqua minerale, distribuita in ogni dove a cura di un’infinità di ditte private, spesso filiali di grandi multinazionali: circa mezzo litro**, spendendo un po’ più 30 centesimi ciascuno. Che in un anno fa circa 115 euro a testa.


1 commento:

creabea ha detto...

Ebbene sì, la fresca e dolce acqua, patrimonio naturale del nostro pianeta, è rimasta tale, per fortuna ...
E PUBBLICA! LIBERA di arrivare nelle nostre case senza correre il rischio che qualche privatello non volesse erogarla perchè interessato alle sue tasche!!!
Poichè la dignità di popolo è tornata a rinascere, dopo un torpore forzato, ben venga la coscienza civica, il risveglio e l'uso appropriato del Pensiero, la RES PUBLICA, la coscienza sociale ...
" Chiare e fresche e dolci acque" ...
Come diceva il nostro grande Petrarca, uno degli esponenti maggiori dei nostri trascorsi storici e culturali, Umanesimo e poi Rinascimento, in cui l'Italia rappresentava il fulcro della Cultura.
Mi auguro che il nostro paese possa tornare a risplendere come una volta e che la subcultura compiacente ed asservita ad un potere politico incosciente, ridicolo quale quello che ci governa abbia FINE per sempre.
Sta a noi risorgere!
Ciao twiga, Beatrice.