martedì 25 marzo 2008

Olimpiadi




La Sezione Italiana di Amnesty International prende parte da mercoledì 5 dicembre alla campagna mondiale dell’associazione per chiedere alla Cina l’adozione e l’attuazione di riforme significative nel campo dei diritti umani, in occasione delle Olimpiadi di Pechino 2008.

Il principale obiettivo della campagna di Amnesty International è che la Cina onori l’impegno assunto di fronte al Comitato olimpico internazionale (Cio). Nell’aprile 2001, Kiu Jingmin, vicepresidente del Comitato promotore di Pechino 2008, affermò: “Assegnando a Pechino i Giochi, aiuterete lo sviluppo dei diritti umani”. A otto mesi dall’inizio delle Olimpiadi e nonostante alcune riforme in tema di pena di morte e di maggiore libertà di stampa per i media internazionali, questo impegno appare lontano dall’essere rispettato.

In vista delle Olimpiadi, presentiamo al governo cinese quattro richieste fondamentali: adottare provvedimenti che riducano significativamente l’applicazione della pena di morte, come primo passo verso la sua completa abolizione; applicare tutte le forme di detenzione in accordo con le norme e gli standard internazionali sui diritti umani e introdurre misure che tutelino il diritto a un processo equo e prevengano la tortura; garantire piena libertà d’azione ai difensori dei diritti umani, ponendo fine a minacce, intimidazioni, arresti e condanne nei loro confronti; porre fine alla censura, soprattutto nei confronti degli utenti di Internet.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Certo che assegnare le olimpiadi sulla base delle promesse di un politico cinese, è stata proprio una genialata...E poi ci sono quelli che fanno gli stupiti per quanto accade in Tibet!!!