domenica 15 marzo 2009

E per finire la giornata equa...

Sono stata a Candelo dove "apertamente" e "mondocapovolto" avevano organizzato una serata con la proeizione di un filmato e di un audiodocumentario.
ecco i titoli:
Guerra nel Mediterraneo. Dalla Cap Anamur a Frontex e ai nuovi campi europei
di Roman Herzog

Come un uomo sulla terra
di Andrea Segre, Dagmawi Yimer, Riccardo Biadene.

Il tema generale era lo sbarco dei "clandestini"
Io sono rimasta senza parole...perchè si pensa sempre di essere informati...e poi si scoprono sempre cose racapriccianti...senza senso e al di fuori di ogni logica umana.
Vi lascio l'estratto delle due opere...magari vi viene voglia di vederli-sentirli.


Quello che accade ai confini europei e specialmente nel mare Mediterraneo ci viene presentato come una calamità naturale. Quasi sempre viene denominato "tragedia". C'è tutta una serie di denominazioni che ci mostrano il fenomeno come se fosse al di fuori di qualsiasi calcolo o responsabilità europea: si parla di "barche della speranza", di "disperati" o di "sbarchi". Non è una tragedia, è un crimine, un crimine che ha la forma e tutti gli elementi di una guerra: il confronto militare (unilaterale), la mobilizzazione della popolazione contro "l'aggressore"; la propaganda e la disinformazione indicata dai politici ed eseguita dai mass media; la collaborazione degli alleati, non soltanto i Paesi dell'UE, ma tutti gli Stati confinanti, cioè nella sua maggioranza dittature più o meno aperte (Bielorusia, Libia, Tunisia, Marocco, Algeria, Egitto); i media, (quasi) tutti i partiti politici, gli imprenditori (che vendono armi e attrezzature); l'apparato militare degli Stati Uniti (il cui ruolo in tutta la faccenda non viene quasi mai svelato); l'impunità dei governi e degli esecutori della guerra e il sentimento di impotenza da parte del mondo critico...

Roman Herzog
"Vi dico una cosa solo che sono talmente soddisfatto, fiero, fiero personalmente e mi sento un grande sollievo per quanto riguarda il contribuito che ho fatto per quei miei amici che stanno in guai ancora. Sono anche libero (innocente storicamente). Non so se mi avete capito bene. Mi disturbava dentro di me una voce che mi accusa colpevole (guilty) e adesso con tutto il vostro lavoro, la vostra volontà e dedicazione non c'è più quella voce sono anche libero e innocente come un uomo sulla terra. Per me questa è la giustizia: dare voce a quelli che non hanno il potere. Un abbraccio forte a tutti…dormo... dormo... e certo che mi sveglio di nuovo"

Dagmawi Ymer

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