lunedì 21 aprile 2008

Ritratto di due killer.

Oggi sul treno davanti a me c'erano marito e moglie; due tipi "normali", che mi hanno sorriso e salutato quando mi sono seduta di fronte a loro e hanno pure spostato il loro bagaglio per farmi stare più comoda.
Poco prima che il treno partisse si è seduto accanto a me un uomo di colore; a lui non hanno sorriso...anzi, lei ha preso la borsetta e se l'è stretta al petto.
Prgiudizi del cavolo, penso io.
Vabbè, il treno parte e dopo pochi secondi entrano tre ragazzini coi pantaloni "mi sono cacato addosso"...quelli col cavallo bassissimo, che sotto devi mettere un paio di bei mutandoni altrimenti si vede tutto....insomma, quelli che vanno di moda e hanno tutti i ragazzini.
Lei si gira verso di lui e dice:" Per avere un figlio come questo qui, è meglio non averne come abbiamo fatto noi".
Poi la bimba indiana dietro di me inizia a tossire. E stavolta è il marito che si rivolge alla moglie: " Questi qui ci attaccano le malattie strane...pensa se sta bambina avesse la tubercolosi".
In un punto non precisato del vagone ci devono essere due cinesi che ridono e parlano tra di loro senza tregua.
Lei: " Certo che sti due qui non sono stati zitti un secondo da quando siamo partiti. Che poi dico, quella non è una lingua. Noi abbiamo una sonorità, la loro mi sembra solo una cantilena".

Ma io questi due personaggi dove li ho già visti?
Chi mi ricorda questa coppia di sposi così educatamente bastarda e razzista?

Mentre mi preparo a scendere trilla una telefonino: suoneria di Gigi D'Alessio. Davvero troppo.

La porta del treno si apre e mentre scendo mi vengono in mente i coniugi di Erba.
Ecco a chi somigliano i coniugi del treno.

Due insospettabili personaggi che non tollerano più nulla; vivono tutto con una finta indifferenza e nel semi-silenzio dei commenti che si fanno l'uno con l'altra.
Una mattina si alzano, prendono un treno e alla quarta cosa che li infastidisce prendono a macetate tutto il vagone.

Giustizia fai da te.

Il treno riparte e io lo guardo allontanarsi.

Spero che l'uomo di colore, i tre ragazzi col cavallo basso, la bimba indiana e la coppia di cinesi scendano tutti insieme alla prossima stazione.

Non si sa mai.

1 commento:

Anonimo ha detto...

scrivi troppo bene gina... :)