giovedì 20 maggio 2010

NOOOOOOOON MI INTERESSANO I CONSIGLI PER GLI ACQUISTI!

7 commenti:

Folletto del Vento ha detto...

NEEEEEEEEEEEMENO a me!
Bellissima!

Anonimo ha detto...

Non mi interessano i qualunquisti, i semplificazionisti, i bianco-neristi.

twigabea ha detto...

e chi sarebbero?

Anonimo ha detto...

Sono quelli che non fanno lo sforzo di pensare, ma si fermano al più comodo luogo comune, lo amplificano, lo cantano, lo urlano, mascherandolo magari da riflessione sui massimi sistemi, passando, pure, per piccoli intellettuali poco compresi. Trombe vuote che squillano banalità, mascherate da verità apodittiche. Si ribellano a logiche che poi usano più o meno consapevolmente. Contro tutti, contro tutto: il sistema ingiusto, internet, la tv, il denaro, ovviamente Berlusconi, conditio sine qua non per entrare nel novero degli intelligenti. Ideologie che si contrappongono ad altre ideologie, mentre oggi c'è drammaticamente bisogno di idee. Ma quelle sì che richiedono tempo, fatica, studio, dedizione.

twigabea ha detto...

allora, aspettiamo le vostre idee...voi che avete tempo, sapete cosa sia la fatica, la deduzione e lo studio.

intanto, però lasciateci cantare ,urlare e cercare di cambiare le cose per quello che è in nostro potere.

Anonimo ha detto...

mi fa ridere il fatto che Berlusconi non sia nemmeno menzionato nella canzone però l'associazione di idee l'ha fatto subito saltare alla mente!
comunque secondo me non si tratta affatto di essere qualunquisti o semplificazionisti: un pò mi sento offesa perchè a me questa canzone piace molto e offre anche alcuni spunti di riflessione.
- per cantare, comporre e suonare ci vuole dedizione, tempo, fatica e studio: ti ricordo che anche dietro la più demenziale canzone di elio ci sono anni di conservatorio e pratica musicale.
Invece grazie alla tv di oggi effettivamente qualunquista un tipo qualsiasi partecipa ad una trasmissione una volta e diventa un fenomeno in testa alle classifiche in barba a tutti quelli che invece hanno effettivamente studiato (es. amici)
- è ovvio che il mondo è estremamente complesso e le logiche del mercato, della finanza e del commercio non si possono semplificare dietro alla frase non mi interessano i consigli per gli acquisti ma è un modo per dire:"le offerte speciali, i grandi magazzini, le telepromozioni mi garantiscono che il prodotto che acquisto rispetti la filiera corta? mi garantisce la dignità del lavoratore del paese produttore? se pago così poco chi ci rimette?
- è una canzone critica del nostro stile di vita, anche ilo mio...ma per quello che conta cerco ogni giorno di modificarlo per renderlo meno peggio e chissà magari un giorno decisamente migliore: mi interrogo su quanto sia necessario rifarsi il guardaroba, sulla necessità di avere una casa piena di roba, in quale banca depositare i 4 soldi che mi restano, comperare fai trade o tramite i gas il più possibile anzichè al centro commerciale.
A ME INTERESSA NON INTERESSARMI AI CONSIGLI PER GLI ACQUISTI e non per questo mi sento di essere contro tutto e tutti: tv e internet sono strumenti molto utili, dipende sempre dall'uso che se ne fa.
Martina

Anonimo ha detto...

Rispondo. Perchè doveroso. Che dietro alla musica ci sia intelligenza, fatica e studio, nulla da obiettare, anzi. Chiarisco. La mia non è una difesa della categoria degli intellettuali, studiosi che si ammazzano sui libri, ma spesso si chiudono in un'autoreferenzilità stupida che non porta a nulla se non a vuoti e artificiali esercizi di stile. Tuttavia, dall'altra parte mi sembra che oggi basti urlare, cantare, o semplicemente amplificare un luogo comune per essere acreditati nel novero dei soloni, dei maestri dell'intellighenzia nobile e pura. Vi è un'ipocrisia di fondo. Un circolo vizioso per cui si critica, ma si utilizzano gli stessi mezzi criticati. E tutto è frutto di un manicheismo per cui da un lato ci sta il bene e dall'altro il male, quasi assoluti. E' in fin dei conti ideologia. Mentre, ripeto, ciò di cui c'è bisogno sono idee che partono, o meglio, nascono dal reale, maturano nel pensiero e ritornano nel reale stesso. Reale che è complesso,non semplificabile, non divisibile in bianco e nero. Ed è questa complessità ad essere affascinante e che chiede di essere studiata, analizzata, capita, modificata. In fin dei conti catalogare è più semplice che comprendere e lasciare che sia il reale a parlare, non le nostri deboli e preconfezionate etichette. Talvolta è necessario perfino un profondo silenzio, non di sconfitta o di inerzia, ma di meditazione. Bisognerebbe parlare solo quando si ha veramente qualcosa da dire. Bisognerebbe parlare solo quando la parola nasce dalla profondità del silenzio.