lunedì 12 maggio 2008

La vera missione

Sono passata a casa della mia amica H., ma non c'era. H. vive in quello che qui a Biella chiamiamo "Bronx". Il nome dice tutto.
Sono scesa dalla macchina e ho subito visto A. che ha partorito qualche mese fa; A. ha sedici anni, la conosco bene perchè veniva, ogni tanto, in oratorio.
E' seduta sui gradini e sta allattando...e fumando una sigaretta addosso alla povera bambina che tiene in braccio.
La saluto, mi fa vedere la sua piccola e io le dico che non dovrebbe fumare. " Che me ne futte Beatrì, mica sono più incinta".
"Sì, ma stai allattando".
Mi guarda come se le avessi detto che la terra è quadrata, scrolla le spalle e si mette a parlare con la sua amica.
Suono il campanello della mia amica e mi risponde il marito. Sono quasi il modello di famiglia musulmana, con alcune differenze che starà a voi notare. Lei è laureata, il marito analfabeta, il marito la picchia, vorrebbe divorziare ma non c'ha i soldi, hanno una bambina di 4 anni che parla benissimo l'italiano. Lei si fa un culo così lavorando per una cooperativa, lui è a casa da 8 mesi e non fa una mazza. Lei ha smesso di portare il velo perchè non trovava lavoro, lui le dice che è una puttana perchè va in giro col capo scoperto. Quando vado a cena da lei, il marito se ne sta in sala; non mangia con noi...ma almeno H. si può sfogare e raccontarmi tutto quello che combina.
Loro non mandano i soldi guadagnati in Algeria perchè vivono con 400 euro al mese e bastano appena a coprire le spese. H. mi dice sempre che è l'unica immigrata che si deve far mandare i soldi dalla famiglia di origine. Sì, perchè da quello che ho capito, lei nel suo paese era benestante. Poi i suoi genitori le hanno combinato questo matrimonio e ora si vede costretta a fare questa vita di merda. E l'altra sera mi ha detto: "Secondo me mia mamma continua a mandarmi i soldi perchè si sente in colpa per avermi fatto sposare un cretino come questo". E siamo scoppiate a ridere perchè lo scemo in questione era dietro di me, ma non capendo una mazza di italiano non si era nemmeno accorto che fosse riferito a lui.
Mi apre la porta e salgo per le scale: qualcuno sta ascoltando Gigi d'Alessio ad un volume improponibile.
So che H. non è in casa ma io devo solo lasciare una borsa di vestiti per la piccolina. Gli spiego tutto ma vedo che lui mi guarda con la sua solita faccia ebete.
Per fortuna vedo spuntare Y., la bambina. Mi saluta saltandomi in braccio, vuole che la porti a prendere un gelato...ma oggi non ho tempo.
Le chiedo di spiegare al papà cosa sono venuta a fare. Lei si gira e: "alall ehahah ellael alleal"...non capisco un accidente ma so che lei ha riferito tutto alla perfezione.
Li saluto e vado. Mentre scendo le scale penso che staserà dovrò chiamare H. perchè poi parto per l'America e lei mi cercherà per invitarmi a cena e io avrò il cellulare staccato e lei si preoccuperà.
E poi penso che un po' mi vergognerò di dirle che me ne vado due settimane in vacanza...
A volte l'Africa è dietro l'angolo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' vero l'africa è dietro l'angolo e spesso non ce ne accorgiamo. Purtroppo quella che descrivi Tu è un'africa triste di chi non vuole capire che invece, quell'africa deve essere sempre più lontana. Ovviamente di separazione e divorzio nemmeno a parlarne???

Giuseppe ha detto...

bellissimo post...
grazie.
peppe